Cambia il modo di "fare il web", cambia il modo di navigare, cambia il modo di interagire con la rete: gli utenti del web alternano costantemente la loro attività quotidiana tra produzione, riciclo e rivisitazione di contenuti a volte nuovi ed interessanti, a volte già stravisti e inutili. In ogni caso quello che fa la differenza è l'approccio…
Dall'articolo che segue (tratto da Pixel Acres) si evincono però alcuni spunti di riflessione su come la grafica utilizzata per questa nuova ondata di siti e spazi gratuiti in rete, abbia caratteristiche e peculiarità che – a mio avviso – si ripetono in modo quasi "seriale". L'illusione della customizzazione (grande male dei giorni nostri) è spesso coincidente con l'appiattimento e la standardizzazione…
oops, mi ero dimenticato l’ultimo link:
http://roundedcornr.com/
ottimo articolo!
per quanto riguarda la rappresentazione grafica dei servizi web 2.0, segnalo anche questo: http://www.flickr.com/photo_zoom.gne?id=278973402&context=set-72157594170694427&size=o
Praticamente e’ una bozza di cartografia di tutti quei webservice (vecchi e nuovi) che in qualche modo contribuiscono a costruire l’identita’ digitale dei moderni netizen.
E’ interessante notare come in molti casi la dimensione free e di scambiocondivisione si leghi a doppio filo con la dimensione puramente commerciale: profilazione degli utenti, datamining, ad-sense vari, etc.
In fondo il web 2.0 e’ una questione di angoli arrotondati…